Sono mesi che pensiamo ad "Accanto a te, come vuoi tu",
che scriviamo e smuoviamo! E siamo consapevoli che quasi sempre pensiamo alla genitorialità
'naturale', quella che arriva in 9 mesi di gravidanza in cui osservi il
bimbo che cresce in te e piano piano lo confronti con il bimbo ideale nella tua
testa, poi passa per un parto e le altre mille vicende quotidiane che ne
conseguono.
Ecco ’quasi sempre’…
perché poi pensiamo anche alle gravidanze
difficili, emotivamente difficili, quelle in cui ad un certo punto scopri
che non fila tutto liscio, che il tuo bimbo ha qualche difficoltà e ti senti squarciare la
terra sotto i piedi e precipiti in un vortice di emozioni e di pensieri in cui tutte
le certezze vacillano e senti che puoi essere risucchiato.
E poi
ci sono pure quelle genitorialità che si realizzano in controtempo, gli affidi
familiari, le adozioni: una telefonata dopo
mesi, anni di attesa e ti ritrovi da un momento all'altro mamma e papà. con quale tempo
di adattamento? quale possibilità di elaborazione?
Come se, dopo un vuoto più o
meno lungo, tutt'a un tratto lo spazio e il tempo si restringono e sei mamma e
papà di una creatura con già una storia da raccontare, col quale scrivere una storia
nuova senza una pre-storia condivisa.
Cosa
possiamo offrire?
la
mission del servizio resta inalterata: accompagnare e sostenere, dando valore e
proteggendo la vita, le relazioni, il benessere di ciascuno.
Quali
sono i bisogni? cosa i servizi e le associazioni già dedicate lasciano da
parte?
e per
rispondere a queste domande abbiamo bisogno di interlocutori informati, partecipi,
competenti (per esperienza personale o professionalità). Tu ci sei?