martedì 4 novembre 2014

"La mia sicurezza"


Sicurezza personale = tecniche di autodifesa ?

I corsi di apprendimento di tecniche di difesa personale in pochi incontri rendono "capaci di difendersi"? In una situazione di rischio basta aver visto e provato l'esercizio X o la tecnica Y?

Da psicologhe, ma basterebbe un po’ di sano realismo, sappiamo che in una situazione di pericolo le capacità razionali così come le abilità fisiche e pratiche sono influenzate dalla
reazione emotiva.
Anche chi si occupa di sicurezza personale a livello professionale  sa che la capacità di gestire la propria emotività è centrale per poter agire e reagire consapevolmente.
Del resto si tratta di un meccanismo di base del nostro 
funzionamento neurofisiologico: le abilità per essere automatizzate devono essere provate e riprovate e, se non sono automatizzate, non saranno attivabili in situazioni di forte impatto emotivo.

Per questi motivi continuiamo a proporre la nostra originale idea di
"La mia sicurezza": un contesto in cui diventare consapevoli delle proprie reazioni istintive e delle proprie emozioni e in cui imparare come essere vigili in situazioni di pericolo, oltreché  in cui scoprire e apprendere quelle strategie difensive più appropriate anche per le proprie caratteristiche fisiche ed emotive.
 
L’obiettivo in 20 incontri è, dunque, la consapevolezza di sé, la capacità di lettura dei contesti potenzialmente pericolosi e lo sviluppo di alcune strategie di autodifesa.
L’organizzazione in 2 lezioni settimanali è studiata per poter ripetere a distanza ravvicinata i concetti chiave.


Si avvia così, secondo noi, un costruttivo processo di crescita personale e di sviluppo della capacità di difendersi e proteggersi.

martedì 28 ottobre 2014

Nuovi spazi da esplorare (1)

Sono mesi che pensiamo ad "Accanto a te, come vuoi tu", che scriviamo e smuoviamo! E siamo consapevoli che quasi sempre pensiamo alla genitorialità 'naturale', quella che arriva in 9 mesi di gravidanza in cui osservi il bimbo che cresce in te e piano piano lo confronti con il bimbo ideale nella tua testa, poi passa per un parto e le altre mille vicende quotidiane che ne conseguono.

Ecco quasi sempre

perché poi pensiamo anche alle gravidanze difficili, emotivamente difficili, quelle in cui ad un certo punto scopri che non fila tutto liscio, che il tuo bimbo ha qualche difficoltà e ti senti squarciare la terra sotto i piedi e precipiti in un vortice di emozioni e di pensieri in cui tutte le certezze vacillano e senti che puoi essere risucchiato.


E poi ci sono pure quelle genitorialità che si realizzano in controtempo, gli affidi familiari, le adozioni: una telefonata dopo mesi, anni di attesa e ti ritrovi da un momento all'altro mamma e papà. con quale tempo di adattamento? quale possibilità di elaborazione?

Come se, dopo un vuoto più o meno lungo, tutt'a un tratto lo spazio e il tempo si restringono e sei mamma e papà di una creatura con già una storia da raccontare, col quale scrivere una storia nuova senza una pre-storia condivisa.


Cosa possiamo offrire?

la mission del servizio resta inalterata: accompagnare e sostenere, dando valore e proteggendo la vita, le relazioni, il benessere di ciascuno. 

Quali sono i bisogni? cosa i servizi e le associazioni già dedicate lasciano da parte?

e per rispondere a queste domande abbiamo bisogno di interlocutori informati, partecipi, competenti (per esperienza personale o professionalità). Tu ci sei?

domenica 7 settembre 2014

Accanto a te, come vuoi tu (12)

"E siamo alla frutta... o al caffè? Ci sentiamo piene e stanche!La nostra prima raccolta fondi è al rush finale: manca molto! Manca molto?
Abbiamo dato tutto quanto potevamo e sapevamo, scoprendo innanzitutto che non siamo di certo venditori! Abbiamo imparato anche che "se ci credi, lo vendi", che "non riesco a chiedere" suona  come "io non me li darei questi soldi".E così abbiamo superato i nostri limiti, ci abbiamo messo la faccia!... in 1000 modi!Abbiamo perso un po' di sonno e investito tante energie."



Questi i pensieri di qualche notte fa...
Poi piano piano, forse grazie anche al potente riavvio di una donazione, è ripartito il meccanismo: noi abbiamo ripreso fiducia e il team si è riattivato e sono arrivate tante donazioni, tante richieste di informazioni.
E così siamo arrivate al traguardo! Non solo...
l'abbiamo anche ampiamente superato. Ancora oggi riceviamo alcune proposte di donazione!

Siamo colme di gioia, piene di ritrovata energia!! Le fatiche di questi mesi sono state ripagate!! Ora siamo pronte!!

Pronte ...
ad accogliere le prime mamme,
a presentare ufficialmente il servizio,
a festeggiare con i nostri sostenitori!!!!

sabato 9 agosto 2014

a metà cammino.... Accanto a te, come vuoi tu (11)

Nel bel mezzo … di quest'avventura del crowdfunding facciamo riflessioni, bilanci....

"Accanto a te, come vuoi tu!"  attira attenzione e riscuote successo: riviste cartacee e online parlano di noi, aumentano i contatti sulla pagina facebook e le visualizzazioni sul blog.

Le persone ci chiedono informazioni e, quando ci ascoltano, per lo più partecipano entusiasticamente. Concordano sugli obiettivi, restano piacevolmente sorprese dalle nostre modalità di agire.
Tutto questo ci rinforza e ci stimola a continuare!!!


E il primo obiettivo della raccolta di crowdfunding è raggiunto: sappiamo che la nostra idea risponde ai bisogni reali delle persone!!!



ora dobbiamo arrivare al  secondo obiettivo, quello economico!
La parte meno poetica, e meno romantica; eppure essenziale.




Vorremmo che chi dona lo facesse…

per sentirsi partecipe,

per contribuire ad offrire un servizio che vorrebbe o  avrebbe voluto per sé, per la sua famiglia,

per mostrare concretamente la sua approvazione.



Vorremmo che ci si sentisse coinvolti a tal punto da non poterne fare a meno.

Il coinvolgimento che ti spinge a parlarne con gli amici e con gli amici degli amici...


E tu ?

domenica 27 luglio 2014

Accanto a te, come vuoi tu (10)

da ottima cybernauta e da curiosa incallita mi imbatto in un blog...

...e mi sono ritrovata, ho detto caspita, la pensa come me!
se ripenso al mio primo dopo_parto, mi vedo in cucina ad ingurgitarmi un panino di nascosto dopo aver dato al poppata al piccolo e prima di essere invasa di parole dal via vai che si era stabilito con fissa dimora a casa mia!
mia sorella 10 anni dopo, stessa situazione, anche se lei aveva me dalla sua parte, che l'incoraggiavo a darsi il tempo.
finché un giorno insieme rielaborando questa situazione abbiamo detto caspita certo che se
ci fosse stata un'ostetrica a spiegarmi il parto o l'allattamento.
e perché se ci fosse stata la psicologa a schiarirmi le idee, e capire che la paura e l'ansia erano solo il mio senso di responsabilità che cresceva insieme a me e a mio figlio.
e perché se invece della vicina di casa che mi dava ricette e unguenti vari per il gonfiore delle mie gambe io avessi avuto un'esperta di yoga, mi sarei pure rilassata e in sala parto...la respirazione si che mi avrebbe dato una gran mano!
insomma imbastiamo tutti questi se con i tanti ma...
come fa una mamma a trovare pure i soldi per tutte queste consulenza,
ma come lo spiego a mia suocera che mio figlio crescerà bene anche con il mio latte, ma dove li trova una mamma tutte queste figure professionali?
ecco misura di qua, taglia di la, cuce questo attacca quello...ne è venuto un bel progetto....ha avuto una gestazione di 9 mesi ...
ma alla fine abbiamo trovato anche il modo per farle gratis e a domicilio queste attività: la famosa colletta che adesso ovviamente per fare figo deve avere un termine inglese CROWDFUNDING. si raccolgono i soldi e si pagano le esperte, si apre la porta e si accolgono le mamme. toh... il team c'è ed è bello gasato per partire...
stiamo raccogliendo i soldi bastano anche €2 per ciascuno e il vestito è pronto per la sfilata...sono sicura della sensibilità dei tuoi fan e della tua disponibilità....perché una mamma è una mamma!

Noi mamme di Con_tatto



Accanto a te, come vuoi tu

lunedì 14 luglio 2014

Donazione... perché?

Ad un certo punto ci arriva un messaggio per l'associazione:

"ciao.....penso che se fosse davvero un'associazione per il "prossimo" anche i professionisti lavorerebbero gratis.....non esiste neanche una struttura dove avvengono le visite ma domiciliate o presso studio professionista......avete trovato un bel modo per guadagnare!!!!....P.S. le donazioni proprio perché tali non sono a partire da!!! grazie ma non ho intenzione di pubblicizzare un vostro tornaconto."



Ci resto un po' male… L come sempre quando qualcuno non mi capisce...

poi penso: e se lo pensassero altri?
e ancora: qual'è l'incomprensione?
il messaggio diventa così uno stimolo a pensare, non un freno!

Ecco, io credo ci sia di fondo un'idea che combatto da anni: chi si occupa del sociale deve farlo gratis, deve essere volontariato. Mi risuona come .... se chiedi un bacio o un abbraccio non ha valore, non è come se fosse spontaneo.
Ma siete sicuri?
Io mi occupo del sociale per professione: ho studiato e investito, e ancora investo, nella mia formazione. Poi ho un vizio: mangio! e anche la mia famiglia! Insomma per me è lavoro, per i professionisti del sociale è lavoro! e pago le tasse...

L'associazione non è a scopo di lucro: non dividiamo gli utili, paghiamo le spese e le persone che lavorano (con fattura o ritenuta d'acconto) e forniamo servizi.
Non è un'associazione di volontariato: chi può permettersi di fare volontariato per molte ore oggi? come faccio a offrire un servizio costante e efficace di questo tipo con poche ore di volontariato al mese di tante persone?

E però abbiamo l'ambizione di offrire un servizio a tutti: se tutti se lo potessero permettere saremmo ampiamente fuori dalla crisi, ma non è così! e crediamo che il benessere debba essere alla portata di tutti. L'associazione può ricevere donazioni e nella trasparenza offrire servizi retribuendo i professionisti.



Non c'è sede delle attività, ci dicono! Vero: i professionisti si spostano a casa delle pazienti, come ci insegna Daniel Stern, in questo modo si osserva da vicino la "costellazione materna", e per alcuni servizi mettono a disposizione i loro studi professionali. Oggi è anche un modo di contenere le spese.

http://www.eppela.com/ita/projects/869/accanto-a-te-come-vuoi-tu

lunedì 7 luglio 2014

Accanto a te, come vuoi tu! (9)

Ritrovarmi madre, da professionista della salute e da donna che viaggiava sempre a tremila, mi ha proposto un ritmo nuovo: da quando il peso cominciava a farsi sentire sulle gambe e nei polmoni e mi sono scoperta capace di rallentare, di godermi i passi. Ritrovarmi madre. da donna iper-logica-razionale, è stato un tuffo nel modo delle emozioni, nel non verbale, nel prelogico, nell'istintivo .
Un rapporto nuovo con il mio corpo: deformato, sì, ma da una morbidezza accogliente!
un rapporto nuovo con il mio compagno: intimità, trasparenza totale.
Un rapporto unico e totale col mio piccolo: nessuna possibilità di tirarmi indietro.
Emotivamente a 360°!
Per il fare pratico ho imparato piano piano a recuperare spazi, mai più miei del tutto, ma pur sempre miei. In questo quante cose mi sono state utili e quante ... anche no! Ho imparato, vissuto, sofferto...
E sono cresciuta con l'idea che
ogni mamma è unica e merita il meglio per sé, soprattutto merita di essere ascoltata...
non dai salvatori, i persecutori o le vittime del caso, quelli che "tu devi, so io cosa ti serve", quelli che "hai voluto la bicicletta...,
non sai che ti aspetta...", quelli che a loro è sicuramente accaduto di peggio.
No, essere ascoltata e accolta silenziosamente, creando uno spazio per le domande che la mamma non sa nemmeno di avere o quelle che ha sempre coltivato.

E penso che a quelle domande possa cercare la sua risposta, quella che le somiglia, che diventa un conforto, un riparo, senza dettami, senza scelte univoche. E così ho condiviso la mia idea e chiesto aiuto a tutti gli specialisti che potevano avere a che fare con le mamme in attesa e le neomamme e che condividono con me l'idea del rispetto dell'altro, della sua volontà, della sua responsabilità e autonomia di scelta. 
Porto avanti così il principio della centralità della persona. Porto avanti così quel "esplorate territori nuovi pur di realizzare il progetto a cui tenete" e il "vivere in modo costruttivo e creativo richiede una scelta continua" di Pio Scilligo, il papà buono che mi ha guidato verso la mia professione.

http://www.eppela.com/ita/projects/869/accanto-a-te-come-vuoi-tu

giovedì 26 giugno 2014

Accanto a te, come vuoi tu!(8)

Ho pensato "Accanto a te, come vuoi tu" per l'esperienza vissuta con Davide, mio figlio.


I primi mesi della gravidanza mi sono ritrovata con tanti sogni notturni e un gran lavorio mentale diurno: insomma il mio mondo emotivo in rivoluzione. La possibilità di lavorarci su, di elaborare tutto questo è stato il 'la' per una gravidanza serena, di contatto con me stessa, con il bimbo che cresceva in me e con il mio compagno.
Ginecologa e corso preparto sono stati validi compagni di viaggio, ottime esperienze!
e nonostante tutto questo.... quante possibilità mi sono data di dar fondo a tutte le mie domande? Ho cercato informazioni, notizie e quant'altro in ampie letture... Darmi il permesso di cercare ha aumentato il senso di potere personale!
Eppure mi sono via via resa conto, e oggi so, che tanto ancora non sapevo di poter cercare, desiderare... Con altri strumenti avrei potuto sentirmi più forte nel chiedere

E poi il dopo.... Tutti i dubbi su quello che accade, su quello che fai... Il mio lavoro e le mie esperienze mi hanno permesso di 
cercare quanto desideravo: mi sono sentita privilegiata per le conoscenze, per la possibilità di muovermi

Voglio offrire tutto ciò di cui una mamma, un bimbo, una famiglia può aver bisogno;

Voglio che le persone possano farsi e fare le domande che desiderano sapendo che troveranno risposte e servizi;
Voglio che le mamme di Anzio e Nettuno (e le zone limitrofe in cui per tanti motivi mi trovo ad agire) non si sentano sole ad affrontare l'esperienza più totalizzante della loro vita;
voglio che ogni donna possa essere la madre che vuole essere, al suo massimo potenziale!


martedì 17 giugno 2014

Accanto a te, come vuoi tu (7)

“Accanto a te , come vuoi tu!” È un progetto di accompagnamento delle donne e delle loro famiglie durante la gravidanza e il post partum.

La mamma che si rivolge a Con_tatto viene accolta, ascoltata e accompagnata da professionisti che forniranno risposte personalizzate secondo le esigenze presentate. Pensiamo a bisogni psicologici e sociali, ma anche ad aspetti medici gestibili, sempre in collaborazione con i medici specialisti, attraverso tecniche complementari.

Vogliamo mettere la donna al centro, ma anche il papà e il bambini… insomma le persone, portatrici di bisogni, emozioni, valori…
Vogliamo che l’esperienza della gravidanza e della maternità siano vissute in pienezza, con consapevolezza e potendo scegliere

Non sempre si hanno tutte le informazioni necessarie per scegliere e vivere al meglio la propria gravidanza e la maternità. Si tratta di eventi fisiologici, certamente, eppure molte scelte diverse possono essere fatte per sé e per il proprio bambino. 


Non ci inseriamo sugli aspetti prettamente medici: tutto il resto è troppo spesso lasciato come terreno incolto, così chi ha meno risorse rischia di soffrire di più.




“Accanto a te” punta a migliorare la Qualità della Vita personale e familiare, per questo si occupa degli aspetti fisici, psicologici, sociali.
    Il baby blues, per quanto non sia una patologia, non  va sottovalutato e invece non se ne parla mai.
    Noi vorremmo evitare per quanto possibile le depressioni post-partum.
Per questo tanti servizi per il benessere delle mamme (ostetrica, naturopata, yoga).
E infine ci preme tantissimo la relazione tra i genitori e il bambino, sin dai primi momenti. Il contatto e la comunicazione sono il nostro focus. Vogliamo facilitare l’instaurarsi di buoni legami di attaccamento. Da qui l’attenzione al massaggio infantile e alla musica in fasce, al babywearing e all’allattamento al seno. 
In tutto questo non dimentichiamo l’aspetto più squisitamente emotivo, psicologico : consulenze brevi, sostegno psicologico e psicoterapie brevi sono strumenti che proponiamo quando necessario.

Una mamma sostenuta nelle sue necessità è una mamma più serena,
una mamma più serena garantisce un buon accudimento e, quindi, un più sereno sviluppo!

martedì 3 giugno 2014

Accanto a te, come vuoi tu (6)

www.artegeist.it
Accanto a te....

Accanto a una donna che diventa 
madre, che ha dubbi di ogni tipo, che sente le sue gambe gonfiarsi, il suo corpo trasformarsi, la sua mente vivere piccole impercettibili quanto inesorabili trasformazioni.

Accanto a un uomo che diventa padre, che osserva la rivoluzione della sua compagna e immagina quel momento in cui vedrà il proprio figlio e lo prenderà in braccio. E nel pensare si chiede se sarà capace di far posto a questa creatura...

Accanto a un bimbo che in quella pancia cresce per nascere e affrontare le circostanze che la vita gli proporrà ...

A c c a n t o. . . Non un passo avanti: Non a proporre, a consigliare, a dire la propria a prescindere. Non un passo indietro: non a osservare per correggere. Proprio accanto: orecchio pronto ad ascoltare quando si vuole raccontare, mano pronta ad ad accompagnare, sorreggere, accarezzare, bocca pronta a rispondere, a confrontare soluzioni...

C o m e  v u o i  t u . . . Come vuoi tu, mamma: le idee che hai, le cose che leggi puoi discuterle con noi; le sensazioni, le paure, i dubbi, la rabbia... Specialisti con cui confidarti e con cui elaborare quello che provi; i momenti critici: un riferimento in più, una possibilità di confronto per le situazioni pratiche contingenti... ...
Come vuoi tu ,
papà: ti sembra di non sapere che fare con quella creaturina piccola piccola, quasi ti spaventa toccarlo? E magari vediamo come entrare in relazione... Un massaggio affettuoso, cantare insieme... A 2 mesi? Certo! 

Come vuoi tu, bimbo: chi ti considera un giocattolo, chi un animaletto da addomesticare... E a te cosa piace? Noi ti pensiamo persona, portatore di diritti... Innanzitutto quello del rispetto... E vogliamo ascoltare la tua voce, quale essa sia.

Accanto a te come vuoi tu: dove si fa spazio alle persone e ad ognuna si dedica il proprio tempo!


Accanto a te come vuoi tu: la qualità della vita come valore aggiunto diritto di ciascuno

lunedì 19 maggio 2014

Diagnosi psicologica... Mi rendo conto che può servire spiegare un momento di cosa si parla quando si fa una diagnosi psicologica, leggendo un articolo su D di Repubblica di qualche settimana fa di Riccardo Staglianò, in cui si confronta con Jerome Kagan. Ho letto il titolo "la psicologia che inventa i suoi malati" e ho tremato: che ci troverò scritto? Presagi foschi nella mia testa. Poi decido di leggere, in piena notte, per godere del silenzio intorno (io e la lavatrice). Si sciolgono i fumi ... E mi trovo a condividere, oltreché a capire che fuori dal mio mondo di psicologi la faccenda può non essere chiara.

Tutto gira intorno alla questione diagnosi, fatta in stile ateorico, a partire dai sintomi e che dovrebbe, da un'ottica puramente medico, dare la cura. L' effetto è un'etichetta attaccata con l' Attack., in cui se hai alcuni sintomi sei... a seconda dei casi ansioso, depresso, borderline, paranoide etc... 

E invece, sapete, in psicologia la diagnosi si lega imprescindibilmente ai processi che spiegano il perché e il per come dei sintomi. Che significa? Che non m'importa più di tanto di dire a una neomamma che i suoi sintomi descrivono una depressione post-partum, né di etichettare come attacchi di panico i momenti di intensa paura con tutta una serie di sintomi fisici, né di definire un bambino che trova difficoltà a scuola che ha un disturbo specifico dell'apprendimento...
Che ci fanno le persone con le etichette? 
Piuttosto mi importa di comprendere cosa succede a quella neomamma, cosa alla persona spaventata, cosa al bambino... E m'importa che l' altro lo comprenda per sé, per poter cambiare, per poter scegliere.

Dunque perché proponiamo lo screening per i dsa? Per mandare un po' di genitori nel panico? Per ghettizzare?
Può sembrare una contraddizione in effetti la proposta di uno screening diagnostico... Lo sarebbe se non fosse che:
1. I bambini con disturbi specifici dell' apprendimento vengono spesso diagnosticati tardi, a detrimento del loro profitto e della loro autostima. Considerati a volte bambini con difficoltà più gravi, es un ritardo, oppure come bambini lenti, pigri, svogliati, distratti.
2. Le maestre sono sempre più lasciate sole. I bambini con disturbi dell'apprendimento sono considerati bambini con bisogni speciali, rispetto ai quali bisognerebbe avere una programmazione speciale, ma ai quali non spetta l'insegnante di sostegno. Col risultato che alle maestre spetta di individuare strategie, strumenti etc., manco fosse poco gestire una classe.

E allora ci siamo chieste cosa potevamo fare per questi bimbi, per poter migliorare il loro approccio alla scuola. 
Lo screening può aiutare a individuare i bambini a rischio, a comprendere quali sono le difficoltà specifiche. E già questo è un punto di partenza  per bambini, famiglie e insegnanti. 
Inoltre  quando vengono fatti degli screening di massa genitori e bambini vengono poi lasciati soli verso i servizi a completare una diagnosi, da qui l' idea di puntare ad una sinergia con il servizio sanitario territoriale per completare la diagnosi.

Il nostro obiettivo dunque è di osservare i bambini da un punto di vista tecnico per descrivere punti di forza e debolezze e poter dare indicazioni agli insegnanti e ai genitori sulle strategie per aiutare quei ragazzi a ottenere il meglio minimizzando le frustrazioni.




Processi, non etichette!

venerdì 9 maggio 2014

Parlando di noi.

Mammedonneimprenditrici dicevamo un mese fa...
Non sono mica tutti d'accordo... Qualcuno pensa che la mamma debba fare solo la mamma e che le donne che si impegnano dovrebbero essere/fare solo quello.
Io non so voi...io no, non penso così... Amo il mio lavoro e non riuscirei mai a rinunciare alla mia famiglia. Vale lo stesso per le socie. 


Tanti anni fa la professoressa all'università mi diceva che dovevo imparare a gestire la complessità. E sia! Lo feci, ho continuato a farlo.  Chi si spaventa più solo perché ho da scrivere un progetto, consegnare una relazione, siglare un test, incontrare persone, partecipare alla riunione... Anche spesa, pulizia della casa, i tempi di figlio e compagno, la cura di me....





Certo, ogni volta un nuovo
equilibrio: ci vuole tanta, ma tanta creatività e flessibilità.

I nostri figli imparano anche questo.









Poi mi imbatto in un articolo di Arianna Huffington, 
accanto alla sua foto perfetta, parla di tempi, 
di non sovraccaricarsi. ....
Sarà che è greco-statunitense, 
più adulta di me o ricca e influente, ma mi sembra tanto tanto difficile quello che dice! Affascinante, certo, ma per me oserei dire inarrivabile!



Per fortuna ci sono i post di Elasti e dei suoi hobbit!! Viva Dio! Decisamente più umana! Italiana e più coetanea: mi sembra debba più francamente gestire la quotidianità, che, chissà com'è immediatamente va in rima con complessità!







Siamo tutte mamme... Ognuno a suo modo.
Ho avuto una mamma che, ufficialmente, non ha mai lavorato da quando è nata mia sorella. Dico ufficialmente perché mezza attività di mio padre sarebbe stata impossibile senza di lei: impagabile. Una mamma che vedo rinascere, reilluminarsi quando ci cuce un abito, un cappotto, un pantalone... Con la sua saggezza non ci ha mai fatto pesare la sua rinuncia, ma non dimentico ... Ho imparato da lei, come da mio padre, che tutto si fa, con sacrifici certo, ma tutto si fa...

E ora siamo qui a mettere mano ai progetti dell' associazione, a creare contatti, cercare risorse, ad appassionarci e far appassionare, con figli e compagni che ci sostengono e aiutano!
Ambizione? Filantropia? Cosa ci muove? In molti si stanno chiedendo: che vogliono ste tre? Perché st'associazione? Ma dove vogliono arrivare?


Io so che amiamo il nostro lavoro: abbiamo avuto la fortuna di scegliere studi che ci hanno appassionato molto. 




Io so che vogliamo offrire servizi che avremmo voluto e che vorremmo incontrare per noi, le nostre famiglie, i nostro figli. Servizi che non vediamo offerti altrove.
Io so che voglio lavorare e costruirmi il lavoro che mi piace e mi soddisfa.
So che non voglio accontentarmi di correre dietro al mio futuro o sperate che accada un miracolo.
Io so che non voglio lamentarmi dell' Italia che non va, voglio fare la mia parte. Anche per dare ai nostri figli un esempio.

Ecco, Con_tatto porta dentro i nostri sogni, tutti.