venerdì 9 maggio 2014

Parlando di noi.

Mammedonneimprenditrici dicevamo un mese fa...
Non sono mica tutti d'accordo... Qualcuno pensa che la mamma debba fare solo la mamma e che le donne che si impegnano dovrebbero essere/fare solo quello.
Io non so voi...io no, non penso così... Amo il mio lavoro e non riuscirei mai a rinunciare alla mia famiglia. Vale lo stesso per le socie. 


Tanti anni fa la professoressa all'università mi diceva che dovevo imparare a gestire la complessità. E sia! Lo feci, ho continuato a farlo.  Chi si spaventa più solo perché ho da scrivere un progetto, consegnare una relazione, siglare un test, incontrare persone, partecipare alla riunione... Anche spesa, pulizia della casa, i tempi di figlio e compagno, la cura di me....





Certo, ogni volta un nuovo
equilibrio: ci vuole tanta, ma tanta creatività e flessibilità.

I nostri figli imparano anche questo.









Poi mi imbatto in un articolo di Arianna Huffington, 
accanto alla sua foto perfetta, parla di tempi, 
di non sovraccaricarsi. ....
Sarà che è greco-statunitense, 
più adulta di me o ricca e influente, ma mi sembra tanto tanto difficile quello che dice! Affascinante, certo, ma per me oserei dire inarrivabile!



Per fortuna ci sono i post di Elasti e dei suoi hobbit!! Viva Dio! Decisamente più umana! Italiana e più coetanea: mi sembra debba più francamente gestire la quotidianità, che, chissà com'è immediatamente va in rima con complessità!







Siamo tutte mamme... Ognuno a suo modo.
Ho avuto una mamma che, ufficialmente, non ha mai lavorato da quando è nata mia sorella. Dico ufficialmente perché mezza attività di mio padre sarebbe stata impossibile senza di lei: impagabile. Una mamma che vedo rinascere, reilluminarsi quando ci cuce un abito, un cappotto, un pantalone... Con la sua saggezza non ci ha mai fatto pesare la sua rinuncia, ma non dimentico ... Ho imparato da lei, come da mio padre, che tutto si fa, con sacrifici certo, ma tutto si fa...

E ora siamo qui a mettere mano ai progetti dell' associazione, a creare contatti, cercare risorse, ad appassionarci e far appassionare, con figli e compagni che ci sostengono e aiutano!
Ambizione? Filantropia? Cosa ci muove? In molti si stanno chiedendo: che vogliono ste tre? Perché st'associazione? Ma dove vogliono arrivare?


Io so che amiamo il nostro lavoro: abbiamo avuto la fortuna di scegliere studi che ci hanno appassionato molto. 




Io so che vogliamo offrire servizi che avremmo voluto e che vorremmo incontrare per noi, le nostre famiglie, i nostro figli. Servizi che non vediamo offerti altrove.
Io so che voglio lavorare e costruirmi il lavoro che mi piace e mi soddisfa.
So che non voglio accontentarmi di correre dietro al mio futuro o sperate che accada un miracolo.
Io so che non voglio lamentarmi dell' Italia che non va, voglio fare la mia parte. Anche per dare ai nostri figli un esempio.

Ecco, Con_tatto porta dentro i nostri sogni, tutti.

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